Il Comune di Quarrata è sempre stato attento nella ricerca di finanziamenti, per integrare così le risorse a propria disposizione per investimenti sul territorio e servizi ai cittadini. Da qualche anno a questa parte, coi pesanti tagli imposti a più riprese ai comuni, è diventato però sempre più necessario ricercare finanziamenti alternativi ai trasferimenti ordinari, per continuare a investire sul territorio e a mantenere il livello attuale di servizi all’infanzia e alle famiglie.
I finanziamenti, che siano pubblici (fondi europei, finanziamenti regionali, etc…) o privati (enti o istituti bancari) non sono comunque mai finanziamenti “a pioggia”. Tutti coloro che mettono a disposizione finanziamenti, lo fanno indirizzandoli a settori ben precisi, a “progetti”relativi a particolari ambiti.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia ad esempio indica nel bando i seguenti settori: “arte e beni artistici, beni ed attività culturali, educazione, istruzione e formazione, volontariato, filantropia e beneficenza, salute pubblica, ricerca scientifica e tecnologica, protezione e qualità ambientale.” E’ evidente che non sono finanziati dalla Fondazione Caript ad esempio i lavori per asfaltature, illuminazione pubblica, acquedotti, metanodotti e, in genere, tutti i lavori pubblici ordinari, se non relativi allo sviluppo di un progetto specifico nei settori espressamente indicati nel bando.
La stessa cosa vale per tutti i finanziamenti europei e regionali, che hanno cosiddette linee di intervento, vale a dire ambiti e settori per cui è possibile richiedere i contributi economici.
I finanziamenti PIUSS della Regione Toscana, a cui il Comune di Quarrata ha partecipato, prevedevano queste linee di intervento e di contributo, rispetto alle quali sono stati chiesti contributi per le varie esigenze di sviluppo della città:
Si tratta per lo più di progetti per lo sviluppo produttivo, turistico e culturale della città, oltre che di interventi sul settore sociale (piscina, alloggi di emergenza). Gli altri progetti riguardano poi le strutture di volontariato, per le quali in particolare il contributo regionale prevede la compartecipazione non del Comune ma dei privati. In particolare sui PIUSS infatti, è previsto e incentivato in qualche modo anche l’intervento di soggetti privati a fianco degli enti pubblici.
Naturalmente, per chiedere e ottenere i finanziamenti, è necessario avere progetti pronti per essere presentati; i nostri lo erano poiché già programmati e previsti nel programma di mandato amministrativo. Questo per dire che non si possono fare richieste improvvisate, né tanto meno presentare solo idee.
La filosofia insomma è quella di avere “progetti spendibili” su cui ricercare finanziamenti possibili tra le varie possibilità che enti pubblici e privati mettono a disposizione; non certo quella di chiedere finanziamenti “a pioggia” per la normale attività del comune. E comunque, contrariamente a quello che a volte si sente dire, non esistono linee di finanziamento per strade, acquedotti, casse di espansione, rispetto alle quali sono gli enti preposti con i propri bilanci a dover intervenire.
Lascia un commento